CALZATURE DA LAVORO E DA TREKKING

Le scarpe antinfortunistiche fanno parte dei Dispositivi di Protezione Individuale il cui uso è reso obbligatorio dalla legge 626. Oggigiorno ci sono calzature antinfortunistiche impermeabili, oppure particolarmente isolanti nei confronti dell’elettricità, o ancora con una struttura particolarmente rinforzata per proteggere contro la caduta di carichi pesanti.

Ci sono singoli elementi che compongono una scarpa antinfortunistica e che distinguono un modello da un altro:
il puntale, la lamina antiperforazione, la calzata, il pellame e la suola.

Le scarpe antinfortunistiche, denominate nello specifico calzature di sicurezza, di protezione e da lavoro fanno parte della seconda e della terza categoria indicate nell’articolo 4 del D.Lgs 475/92 e quindi devono essere provviste di attestazione CE.

Per poter avere uno schema esemplificativo delle scarpe antinfortunistiche e, di conseguenza, esporne con chiarezza le caratteristiche e le componenti in modo da indicare quali lavoratori le debbano indossare, sono state individuate delle certificazioni che individuano 6 tipi di scarpe.

La prima classe di appartenenza è indicata dalle lettere SB, che stanno per Sicurezza Base.
Come il nome stesso suggerisce, questo tipo di scarpa rispetta soltanto i requisiti generali che sono indicati dalla legge e deve avere un puntale d’acciaio che deve essere in grado di sopportare un urto da schiacciamento di almeno 200 joule.
La successiva classe di certificazione è la S1, che comprende tutte le calzature SB che, in più, siano provviste di suola antistatica che assorbe l’energia nella zona del tallone e di una protezione del tallone stesso.
Le scarpe antinfortunistiche S1 possono essere impiegate in tutti quei mestieri che non presentano un rischio particolare per i propri piedi.
Ad esempio, lavori in magazzino, nell’industria alimentare, giardinaggio e simili.
La classe S1P, invece, include le scarpe di categoria S1 provviste di lamina antiperforazione.
La certificazione S2, invece, necessita che la tomaia sia impermeabile per almeno 60 minuti se esposta all’acqua, tipo camminando nell'erba bagnata (no in immersione). 
Chiaramente, quindi, la tomaia non può essere in pelle scamosciata e si tratta di scarpe che possono essere indossate da chi lavora in condizioni di forte umidità o di suolo bagnato. Una scarpa antinfortunistica può essere inclusa nella classe S3 se rispetta i requisiti S2 ed è ulteriormente dotata di lamina antiperforazione.
Salendo ancora, troviamo le categorie S4 e S5: sono le più alte e comprendono delle calzature antinfortunistiche che sono impermeabili al 100% grazie ai materiali usati (gomma, inserti sintetici water resistant); in particolare, la S5 include le calzature col grado di sicurezza più alto in assoluto, essendo come le S4 ma provviste di lamina anti-perforazione. Generalmente queste scarpe vengono impiegate nei cantieri edili, nei quali sono compresenti acqua, fango, temperature elevate, elettricità, oggetti contundenti, oggetti appuntiti e bisogna camminare molto.
Per gli operatori che devono passare molto tempo in ginocchio o che devono piegare frequentemente i piedi, sono indicate scarpe con lamina non in acciaio ma ad esempio in kevlar.